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"Energia, lo strapotere francese"; analisi dell'articolo apparso sul quotidiano Online "Lettera 43"

Prima di continuare la nostra analisi della situazione energetica italiana attuale, vorrei passare in rassegna un articolo on-line molto interessante apparso qualche mese fa su “Lettera 43”, un quotidiano online indipendente fondato e diretto da un giornalista italiano molto stimato in tutto il mondo, ovvero Paolo Madron, corrispondente americano di "Milano Finanza" e collaboratore de "Il sole 24 ore", "Panorama" e "Il Giornale".
                            



L’articolo sottolinea innanzitutto come i grandi gruppi energetici francesi stiano lentamente conquistando l’intero mercato italiano, e di come questa situazione potrebbe prendere risvolti ancor più importanti nei prossimi mesi con la chiusura dell’accordo tra Edison, Edf e lo Stato Italiano per permettere al colosso francese di acquisire gran parte dell’azionariato dell’azienda italiana, e avere così di conseguenza un controllo ancor più capillare e completo della fornitura di energia in Italia, con libertà di fissare i prezzi da applicare ai consumatori. Si tratta di un disegno molto complicato, come spiega l’articolo, in ballo vi sono dispute ai vertici delle società partecipate, acquisizioni, joint-ventures e la nostra classe politica sempre più debole. Si continua prendendo in esame il caso Edison, chiaro esempio della cattiva gestione aziendale e della scarsa propensione a cogliere delle buone opportunità da parte degli imprenditori italiani: la Edison, infatti, è il secondo operatore nazionale nel settore dell’energia con una quota di mercato del 14, 6 %, ed è attualmente controllata in maniera paritetica dalla Delmi e dal colosso Edf; nonostante il leader incontrastato del nostro mercato sia Enel (il cui azionista di controllo resta pubblico, con il ministero dell’Economia che controlla il 31,2 % del capitale), il peso di Edison è comunque cruciale sul mercato nazionale, soprattutto se si prende in considerazione la capacità produttiva degli impianti di grandi dimensioni. Purtroppo però nell’ultimo anno la situazione è sfuggita di mano ai soci italiani della cordata, i quali stanno infatti lentamente lasciando scivolare il controllo dell’azienda interamente nelle mani dei francesi, in cambio di pacchetti di risorse provenienti dallo smantellamento della stessa Edison. Fortunatamente per il momento questa deriva è stata bloccata, in parte dal Ministro Giulio Tremonti, in parte dal Ministro dello sviluppo economico Paolo Romani. Si è dunque arrivati ad una situazione di stallo voluta dai politici italiani, i quali se proprio non possono fermare questa acquisizione, vogliono almeno cercare di ricavare il più possibile dalla stessa, aggiungendo ai sopracitati assets altri premi più elevati. L’articolo continua sottolineando come la reciprocità che dovrebbe caratterizzare l’economia dell’Unione Europea sembra non sussistere tra Italia e Francia; a questo proposito vengono ricordati i casi Parmalat e Bulgari, oltre ai falliti attacchi di Enel nei confronti di Suez. Si continua ribadendo che “la vicenda Edison è l’esempio più lampante dei fallimenti italiani”; si da in particolare la colpa al capitalismo e alla classe politica nostrana; il primo è accusato di non aver saputo approfittare dell’apertura di mercato per creare forti aziende nazionali, la seconda di non aver messo in atto una politica di lungo respiro.
In conclusione, questo articolo fa luce sui svariati fattori che hanno permesso ai colossi energetici stranieri di penetrare così facilmente nel nostro mercato: la cattiva gestione aziendale dei vertici italiani, la debole personalità della classe politica italiana ma anche la scarsa compattezza dell’opinione pubblica italiana che, al contrario di quella francese, non sostiene le politiche industriali del Governo.

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