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Per Iniziare....Parte 2

Si può dunque constatare che nel nostro Paese è necessaria una riorganizzazione dell’intera struttura di gestione e ricerca, che tenga però necessariamente conto delle necessità sopracitate attraverso misure indirizzate al potenziamento di programmi innovativi e di finanziamenti statali.
Chiusa questa piccola parentesi sui problemi e sulle possibili soluzioni da adottare, torniamo all’analisi della situazione energetica, con particolare riferimento a quella dell’Energia Elettrica.
Nel 2010 l’Italia ha avuto consumi per circa 346.223 Gwh ( Giga wattora, unità di misura dell’energia) di energia Elettrica; questa cifra rappresenta il “Consumo o Fabbisogno nazionale lordo”, e indica l’energia elettrica di cui ha bisogno il Paese per far funzionare qualsiasi mezzo che abbia bisogna di suddetta energia. Questo dato di consumo nazionale Lordo contiene una percentuale del 12,9 % di energia importata dall’estero, che incide per il 13,4 % sul valore dell’energia elettrica richiesta. Il fabbisogno nazionale di energia elettrica è stato coperto nel 2010 per il 67, 2 % attraverso centrali termoelettriche che bruciano combustibili fossili, anch’essi importati principalmente dall’estero! Un 20 % circa viene ottenuto da fonti rinnovabili, mentre la restante parte è importata dall’estero nella già citata percentuale del 12,9 %. 



 


 
Oltre alla forte dipendenza dall’Estero, un altro fattore curioso è la potenza massima erogabile dalle centrali: analizzando i dati ci si rende infatti conto che l’Italia potrebbe teoricamente e tecnicamente essere autosufficiente! Infatti, le centrali esistenti sul territorio sono in grado di erogare una potenza massima netta di 106 Gw, contro una richiesta massima storica di 56,8 Gw; la differenza tra questa potenza “teorica” massima e la potenza realmente disponibile è dovuta a fattori Tecnico/Stagionali quali sprechi e guasti nella gestione della rete, periodi di manutenzione e ripotenziamenti, fattori idrogeologici e climatici per quanto riguarda ovviamente le energie dipendenti dalla natura.


 


Per avere una panoramica più ampia della situazione energetica, è interessante analizzare gli Oneri generali del sistema elettrico Italiano, ovvero la spesa totale concernente la produzione, la gestione, la promozione dell’energia che lo Stato italiano sostiene e che influenza poi direttamente i costi dell’elettricità per il consumatore medio. Tali Spese sono così suddivise:
● promozione della produzione di energia da fonti rinnovabili e assimilate (componente A3);
●  finanziamento dei regimi tariffari speciali (componente A4);
●  finanziamento delle attività di ricerca e sviluppo (componente A5).
● copertura delle integrazioni tariffarie alle imprese elettriche minori (componente UC4);
●  smantellamento delle centrali nucleari e misure di compensazione territoriale (componenti A2 e MCT).
In particolare, questi oneri hanno costituito, nel terzo trimestre 2011, il 13,14% dei costi elettrici del consumatore medio. Vediamo nel dettaglio la suddivisione di queste spese:
●  la componente A3, sempre nel III trimestre del 2011, è stata pari a circa l'86% del totale degli oneri generali di sistema; tale aliquota è così suddivisa:
  • circa il 18% (ovvero il 2% circa del costo totale) è costituito dal sostegno alle cosiddette "fonti assimilate", in pratica utilizzati – in violazione delle normative europee – per finanziare l'incenerimento di rifiuti urbani o la combustione di scarti di raffineria.
  • La parte restante di tale componente (l'82%) è destinata all'incentivazione delle fonti rinnovabili, e in particolare:
    • per il 54% al fotovoltaico, tramite il meccanismo del conto energia (ovvero il 5% circa del costo totale)
    • per il 26% alle altre fonti rinnovabili, tramite il meccanismo dei certificati verdi (ovvero il 2,4% circa del costo totale)
    • altre incentivazioni.
●  Nel 2008 gli oneri previsti per lo smantellamento delle centrali nucleari italiane (devoluti quasi completamente alla SOGIN) e per le "compensazioni territoriali", cioè gli incentivi economici da versare ai comuni in cui sarà costruito il previsto deposito nazionale per le scorie nucleari sono stati rispettivamente di 500 e 500 milioni di euro.
●  In valore assoluto, i costi sostenuti per l'incentivazione dell'energia fotovoltaica col conto energia sono stati pari a 773 milioni di euro nel 2010.
Vediamo ora come questi ingenti oneri si ripercuotono sulla bolletta del cittadino Italiano: come abbiamo già accennato, in Italia l’elettricità per uso domestico ha il costo medio più alto di tutta l’Unione Europea, con 165 € / Mwh; il costo reale del consumatore, tuttavia, non è quantificabile in un unico numero, poiché dipende fortemente dal consumo annuale per contratto: un esempio chiarificatore è dato dalle utenze domestiche a basso consumo, ovvero fino a 1800 kwh, nelle quali l’Italia è uno dei paesi più economici, mentre per quanto riguarda i consumi oltre i 3500 kwh le tariffe si attestano tra le più alte d’Europa, ufficialmente per disincentivare i consumi elevati. La ragione principale di questi costi elevati va ricercata nei costi di produzione, che incidono per più di metà del costo finale all’utente (51 % nel 2009). A sua volta il costo di produzione è determinato da differenti fattori, tra i quali il tipo di fonte utilizzata dalla centrale, l’età e l’efficienza delle centrali, il tasso di utilizzo delle stesse. Il tasso d'utilizzo delle centrali ha sicuramente un impatto decisivo sul costo di produzione: il parco centrali italiano è sfruttato solamente per circa i due terzi; le rimanenti centrali costituiscono di fatto un costo in termini di capitale investito ma improduttivo, che viene dunque "spalmato" sui costi produttivi delle altre centrali.
Rientra nella formazione del costo anche l'inefficienza del sistema di trasmissione, concepito negli anni sessanta come monodirezionale e "passivo": ciò significa che non è in grado di gestire flussi produttivi provenienti da tanti piccoli impianti né di gestire dinamicamente i carichi). È inoltre particolarmente insufficiente e congestionato, soprattutto nel Nord-Italia.
Parlando poi del prezzo all’ingrosso, esso è influenzato anche dai meccanismi di mercato della borsa elettrica, dove l'incontro fra domanda ed offerta porta ad allineare il prezzo finale ai livelli massimi anziché a quelli minimi
Il costo finale all'utenza è influenzato dunque da tutti questi fattori.

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