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Per Iniziare.... Parte 1

Buongiorno a Tutti! Per iniziare il nostro percorso di approfondimento mi è sembrato fondamentale partire dalla situazione energetica Italiana, fornendo alcuni dati essenziali, cercando di capire in che modo il nostro Paese si approvvigiona dell’energia necessaria, tramite quali tipi di energia, e soprattutto perché ha bisogno di importarne dall’estero. Passeremo in rassegna i vari tipi di energia in ballo, soffermandoci ovviamente su quella Elettrica.
La produzione di energia Elettrica in Italia avviene per la maggior parte tramite l’utilizzo di fonti energetiche Non Rinnovabili (parliamo in particolare di Combustibili Fossili quali Gas naturale, carbone e Petrolio, soprattutto importati dall’estero), e in misura ridotta attraverso lo sfruttamento di fonti Rinnovabili (energia Idroelettrica, Geotermica e Eolica); il fabbisogno rimanente viene colmato con l’acquisto di energia elettrica dall’estero. 





Grazie ai grafici qui sopra, che ci mostrano le componenti periodiche dell’energia italiana e l’evoluzione della produzione energetica in Italia, possiamo notare la predominanza nella produzione di energia Elettrica, ma soprattutto la crescita rapida e ingente di scambi con l’Estero (inutile precisare che si tratta prevalentemente di importazioni) a partire dagli anni 1975-1980.
 



 
Già fermandoci qui, gli elementi a nostra disposizione ci indicano che purtroppo questo tipo di energia non soddisfa il nostro fabbisogno Nazionale poiché la produzione non è sufficiente, perciò siamo costretti ad acquistarne da Nazioni confinanti come la Francia che, al contrario, anche grazie a fonti Energetiche da noi non utilizzate come il Nucleare, ha una produzione molto elevata. Le ragioni di questa dipendenza dall’Estero sono molteplici, quella principale a mio avviso è la mancanza di politiche che valorizzino le risorse energetiche da noi possedute in prima persona; Si potrebbe infatti sfruttare la conveniente locazione geografica del nostro paese, in particolar modo quella del Sud Italia, favorevole a uno sfruttamento diretto e ingente delle energie rinnovabili. Nonostante una serie di Piani Energetici Nazionali, infatti, la situazione Italiana resta difficile e confusa: Un altro fattore che pesa enormemente su questa situazione è la pressione erariale sul consumo energetico, che raggiunge in Italia livelli altissimi (8,2 % delle entrate in totale); ne conseguono prezzi dell’energia di gran lunga superiori alla media Europea (che è pari al 6.5%. Tra i grandi Paesi Europei, la Francia è al 4.8 %, la Germania al 5.4 %, la Spagna al 5.8 % e l'Inghilterra al 7.9 %).
Se almeno i proventi di questo gettito fiscale venissero reinvestiti per migliorare la qualità dell’approvvigionamento energetico, non tutti i mali verrebbero per nuocere; al contrario, ciò avviene soltanto in minima parte, rendendo impossibile ogni cambiamento futuro di una situazione di per sé critica. Basta analizzare i contributi in termini di finanziamenti governativi per la Ricerca & Sviluppo in campo energetico (anno 2004) per rendersi conto che una frazione così infinitesimale di investimenti nell’innovazione tecnologica rende vana ogni prospettiva di cambiamento e di evoluzione: Elettricità 0,116 %, Rinnovabili 0,090 %, Nucleare 0,156 %, Risparmio energetico 0,033 %, Altre 0,054 % (percentuali del gettito fiscale).

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