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Edf & Gdf: Informazioni Chiave, evoluzioni, situazione attuale - Parte 1


Ora che ci siamo addentrati nell’argomento, mi è sembrato quantomeno utile intraprendere una breve analisi degli assetti societari delle due Aziende, dei loro profili e delle loro priorità sul mercato; ho reperito le informazioni sui loro rispettivi Siti internet e più in generale sulla Rete.
In questa prima parte partiremo da EdF e dalle sue informazioni chiave, per poi passare successivamente a Gdf:
La “Electricité de France” è la principale impresa di produzione e fornitura di energia elettrica in Francia; è stata creata l’8 aprile del 1946 in seguito alla nazionalizzazione messa in atto in Francia.
Nella sua storia l’Edf ha cambiato più volte statuto, l’ultima di queste metamorfosi si è verificata nel 2004, quando in seguito all’approvazione di una direttiva statale si è trasformata in una Società Anonima a Capitale Pubblico.
Una delle caratteristiche principali di Edf è che nel suo bilancio di produzione la voce “energia Nucleare” è fortemente preponderante (ricordiamo che in Francia il 75,1 % della produzione di elettricità da parte sua è di origine nucleare); in totale, all’interno dei confini dell’Hexagone, Edf può contare su un parco di reattori  molto vasto (ben 58 sparsi su tutto il territorio). Le spese necessarie a mettere in piedi questo vasto parco di centrali, costruito essenzialmente nei primi anni 80’, sono state oggi completamente ammortizzate, anzi, la sua costruzione ha permesso successivamente all’Azienda di generare profitti netti e autofinanziamenti estremamente importanti.
Nonostante godesse di questo stato di ottima salute, gli investimenti esteri eseguiti negli ultimi anni hanno contribuito ad aumentare l’indebitamento di Edf, indebolendo così la propria redditività.
“Electricité de France” è uno dei primi produttori di energia al mondo, con 630,4 TeraWatt/Ora prodotti nel 2010, e 37 milioni di clienti. Basta evocare queste ed altre cifre, come il fatto che nel 2004 essa ha prodotto più del 20 % dell’elettricità dell’Unione Europea, per capire che ci si trova di fronte a un attore protagonista, non solo su scala francese o europea.
E’ interessante anche dare uno sguardo alla ripartizione delle sue fonti primarie di energia:
  • nucleare : 75,1 %
  • idroelettricità : 11,9 %
  • energia termica (carbone, Gas naturale e Olio combustibile) : 10,6 %
  • Energie Rinnovabili : 2,4 %
Altrettanto interessante è riportare le principali partecipazioni dei Edf nel mondo ; leggendo questi dati ci si rende conto della potenza del Gruppo e dell’espansione che questo ha conosciuto. Edf è infatti presente in più di 30 Nazioni suddivise tra Europa, America e Asia, sia nella filiera di produzione sia in quella dei servizi. Qui di seguito una lista delle Nazioni e dei rispettivi Partner di Edf in ognuna di esse:
  • Germania : 100 % EDF Gas Deutschland, 50 % FSG.
  • Austria : 25 % Gruppo Estag
  • Belgio : 100 % EDF Belgium, 100 % Segebel, 63,50 % SPE
  • Francia : 100 % C2, 100 % C3, 34 % Dalkia Hdg, 50 % Dalkia Intern., 67 % Dalkia Invest., 50 % Edenkia, 100 % EDF Sviluppo e Ambiente SA, 100 % EDF Nuove Energie (EDF EN), 100 % EDF International, Intern.), 88,82 % Elettricità di Strasburgo, 100 % ERDF, 50 % Immob. PB6, 100 % Immob. Wagram Stella, 100 % La Gestione Fondiaria Generale, 100 % Richemont, 100 % RTE, 100 % SOCODEI, 100 % Sofilo, 55 % SOFINEL, 51 % TIRU
  • Gran Bretagna : 100 % EDF Energy, 100 % EDF Trading, 100 % EDF UK, 100 % EDF Trading, 100 % EDF Production UK Ltd, 100 DIN UK.
  • Ungheria : 95,57 % Bert, 100 % DÉMÁSZ (groupe)
  • Italia : 48,96 % Edison (gruppo), 100 % Fenice, 50 % TDE, 100 % MNTC, 100% Wagram 4, 50% SNI
  • Olanda : 50 % SLOE
  • Polonia : 94,31 % EC Krakow, 99,74 % EC Wybreze, 86,52 % EDF Polska, 79,79 % ERSA, 40,58 % Kogeneraja, 39,93 % Zielona Gora
  • Repubblica Slovacca : 49 % SSE
  • Svizzera : 100 % EDF Alpes Investissements, 26,06 % Groupe Alpiq
In America :
  • Brasile : 90 % Ute Norte Fluminense, 100 % Ute Paracambi.
  • USA : 49,99 % Constellation Energy Nuclear Group, 100% UniStar Nuclear Energy.
In Asia :
  • Cina : 100 % Figlec, 19,6 % Shandong Zhonghua Power Cy, 35 % San Men Xia, 30% Taishan Nuclear Power Joint Venture Company Limited (TNPC)
  • Vietnam : 56,25 % Meco
  • Laos : 40 % NTPC
Un altro aspetto decisamente interessante è la convivenza tra Edf e la politica energetica adottata dal Governo Francese; ovviamente le decisioni finali sono sempre state nelle mani di quest’ultimo ma, tenuto conto dell’importanza e del ruolo dell’azienda essa è sempre stata seriamente presa in considerazione nell’iter decisionale (alcuni sostengono che in certe occasioni lo Stato Francese ha concesso fin troppo peso a Edf). Approfittiamo inoltre di questa occasione per fare un rapido excursus nel tempo, così da poter conoscere meglio la storia recente dell’Azienda.

Dopo la Seconda Guerra mondiale Edf è stata trasformata dal Piano Nazionale in impresa Pubblica; questa trasformazione ha giovato a entrambe le parti, poiché ha permesso alla Francia di avviare un processo di rinascita e modernizzazione che si sarebbe poi rivelato fondamentale negli anni a venire, e a Edf di mettere in opera delle grandi opere infrastrutturali, con l’allargamento delle centrali esistenti e la costruzione di nuovi impianti.

Negli anni ’70 Edf inizia la costituzione del suo immenso parco nucleare, contribuendo a fare diventare la Francia il primo Paese produttore di questo tipo di energia; siamo però vicini agli anni 80’ e a periodi bui: di li a poco, infatti, il mondo sarà sconvolto dalla terribile catastrofe di Chernobyl, che aprirà un epoca di forte dibattito e contestazione nei confronti del Nucleare, segnando l’inizio di un rallentamento inevitabile nel ritmo di costruzione, ricerca e sviluppo in questo specifico campo.
Gli anni 90’ sono invece caratterizzati da alcuni mutamenti nell’assetto societario, in particolare la graduale privatizzazione del gruppo, l’inizio degli investimenti ma anche delle disavventure all’estero (America del Sud e Italia), l’introduzione nel mercato francese di altri attori.

Siamo agli anni 2000, la questione ambientale si fa sempre più spinosa e pressante, e ciò da ai partigiani del nucleare nuova linfa, in quanto questo tipo di energia rilascia una quantità modesta di Co2 nell’aria, soprattutto rispetto al carbone e al Gas. Rimane comunque il problema dello smaltimento scorie, e della pericolosità degli impianti in caso di incidente, aspetti che vengono invece sottolineati dai detrattori dell’atomo. Proprio per questo l’aspettativa e la durata di vita delle centrali nucleari diventa un punto imprescindibile per Edf, che inizia quindi degli interventi di manutenzione e rimodernamento dei propri impianti, la maggioranza dei quali ha più di 30 anni di vita.

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